martedì 9 settembre 2008

Le forme del bio: i formaggi biologici in concorso


Si è conclusa a Pienza la sesta edizione del concorso nazionale Le forme del Bio: formaggi d'eccellenza e pascoli Doc, dedicato ai formaggi da agricoltura biologica.
Il concorso è organizzato dall'associazione Città del Bio e da Aiab, con il patrocinio della provincia di Siena e della città di Pienza.
Insieme a questo si è svolta anche la seconda edizione del concorso "Pecorini d'Italia".

L'interesse ovviamente è tutto per i premi: degli oltre centocinquanta formaggi bio in gara, tre hanno raggiunto la vetta, i primi tre posti in assoluto.

1° Premio Medaglia d’Oro
all’Azienda Fattoria La Vialla di G. A. & B. Lo Franco
Comune di Arezzo
Formaggio “Pecorino stagionato”

2° Premio Medaglia d’Argento
all’Azienda Agrilanga di Trinchero Massimo
Comune di Vesime (AT)
Formaggio “Robiola di Roccaverano DOP” (caprino latte crudo)

3° Premio Medaglia di Bronzo
all’Azienda alla Soc. Agr Bacciotti di Mongili Sandra
Comune di Scarperia (FI)
Formaggio “Pecorino tipo cotto”

Da notare la grande varietà di formaggi e anche la varietà delle provenienze dei premiati nelle diverse categorie: 24 province diverse, da Aosta a Ragusa, da Isernia a Oristano, per 13 regioni rappresentate (Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Sicilia e Sardegna).

Per la cronaca (ma soprattutto per la nostra gola, sempre avendo un occhio alla salute, visto che parliamo di formaggi da latte bio) ecco l'elenco completo dei premiati nelle 12 categorie.

Qui di seguito il comunicato di Città del Bio sul concorso:

Validi casari, tecnici capaci, veri intenditori e consumatori appassionati si sono incontrati per degustare, confrontare e premiare il meglio dei formaggi di tutta Italia: migliori perché tipici delle più antiche tradizioni locali, ma anche perché attenti al rispetto dell’ambiente o in conformità con le norme dell’agricoltura e dell’allevamento biologici. Tra i centocinquanta campioni pervenuti per la sesta edizione del Concorso “Le Forme del Bio” e i novantotto pecorini per la seconda edizione dei concorsi “Pecorini d’Italia” , domenica 7 settembre saranno decretati i migliori formaggi nazionali per le categorie di appartenenza.

Al panel di valutazione, presieduto da Giovanni Pacini, dirigente dell’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Siena, ha partecipato anche Ignazio Garau, direttore di Città del Bio: “Partecipare ai lavori della commissione esaminatrice è stato come compiere un lungo giro d’Italia alla scoperta dei saperi contadini che ancora vengono custoditi e tramandati in ogni regione del nostro Paese. Dalla Fontina della Valle d’Aosta al prezioso Castelmagno della Valle Grana, per poi spostarci al Veneto e all’Emilia Romagna - che ha inviato i suoi campioni di Parmigiano Reggiano di pianura e di montagna – passando per i caciocavalli podolici, le provole, il “piacentinu” e il “ragusano” della Sicilia, senza dimenticare i preziosi pecorini della Toscana, dell’Umbria, del Lazio, dell’Abruzzo e della Sardegna, conciati in tutte le forme e le tradizioni delle diverse regioni”.

I due concorsi nazionali hanno raccolto l’adesione di aziende di produzione in rappresentanza di quasi tutte le regioni italiane. A fregiarsi dei riconoscimenti saranno, dunque, pastori e casari, ma con loro risulteranno vincitori anche quei territori dalla grande qualità ambientale su cui hanno pascolato le capre, le pecore, le vacche e le bufale, che hanno operato la prima ed essenziale “trasformazione artigianale” in latte del ricco assortimento delle erbe di prati e alpeggi.

L’appuntamento pientino - spiega Garau - sarà anche un utile occasione per rafforzare ulteriormente il coordinamento delle “Città del Formaggio”, iniziativa promossa da Città del Bio in collaborazione con Res Tipica (il progetto dell’Anci per promuovere le Città di Identità). In occasione della 48esima edizione della Fiera del Cacio verrà sottoscritto dai partecipanti un protocollo di intesa orientato a coordinare e organizzare un progetto per la salvaguardia e la valorizzazione delle produzioni casearie storiche della nostra penisola”. “Sono più di quattrocento – va avanti il direttore di Città del Bio - i formaggi tradizionali censiti in Italia ed è necessario intervenire per tutelare e far conoscere la grande variabilità casearia italiana. Il nostro territorio è estremamente variegato, non solo dal punto di vista pedologico e agroclimatico, ma anche della storia, della cultura e, quindi, delle tradizioni. Le produzioni agroalimentari sono conseguentemente lo specchio di questa diversità e di questa ricchezza”.
[foto rubbahslippahsinitaly.blogspot.com]

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